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24-04-2019 Monte Focalone
Sono le 08:45 di una bellissima giornata primaverile, e sei persone applicate alla montagna, partono dal rifugio Pomilio per andare sul Monte Focalone.


I protagonisti di questa bellisima uscita sono: Bigfoot Massimo, Barbie alpinista, Trombetta, Don Pietro, il figlio di Don Pietro e Andrew the Crazy.


Superiamo la "doppia" Madonnina della neve ed arriviamo a cima Blockhaus.



Dimenticavo di dirvi che oggi siamo tutti con gli scialpinismo tranne Andrea, che da vero uomo di montagna (un pò masochista), si è portato le racchette da neve.



La cresta di Scrimacavallo, per fortuna, è tutta innevata



Con molta prudenza, aggiriamo il "passo del gallo". Si narra che ogni volta che una persona passa questo traverso, un gallo canta.
In  realtà è partita la suoneria al cellulare di qualcuno...


Le piccole discese in mezzo ai pini mughi, invitano a leggere i santi del calendario.


Di fronte a noi, le pareti del Focalone, ci indicano la strada da seguire. E' meglio andare lungo la cresta.




Il nostro apripista è Giovanni (Don Pietro Junior). Con il suo passo cadenzato ci stucca il fiato.



Per respirare un pò, facciamo diverse pause fotografiche


Alle 13:10 siamo sul Monte Focalone! (2676 mt).


Nonostante la calda e soleggiata giornata, in vetta tira vento e fà freddino.


E' ora di scendere verso il Fusco. La rampo iniziale "sta bella in costa", almeno per me. Inoltre la neve non è delle migliori, ma bisogna comunque andare.



Fra una risata e una cascata, una curva ed un "dai gas", la discesa è molto divertente.



E' interessante vedere i vari stili di discesa. Don Giovanni Junor, da vero professionista, disegna delle strette serpentine. Massimo fa curve abbastanza regolari. Anche Barbara fa curve regolari, un pò più ampie di Massimo. Io scendo come viene viene (per non usare altri termini). Don Pietro, l'artista del gruppo, percorre un sontuoso traverso, quasi privo di cambi di direzione.



Alle 14:00 siamo al rifugio Fusco, dove facciamo una breve pausa. Dobbiamo raggiungere Andrea che, giustamente, avendo le racchette, non è sceso al Fusco, ma è tornato indietro lungo la cresta.



Il traverso che dal bivacco riporta lungo la cresta, è pieno di pietre nascoste dalla neve (poveri sci...).



Ad un roccione nei pressi del Fontanino, ci spariamo ventricina, panini, affettati, cerasuolo e digestivo a base di radice.

Allegri come non mai, ripercorriamo a ritroso (con le pelli di foca), il percorso dell'andata.




Il tempo sta cambiando, ma ormai siamo al sicuro.


Alle 17:30 siamo alla macchina.


Una super birra, mette il punto alla stupenda giornata di oggi!


Viva lo sport, gli sportivi ed i montanari!



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Articolo del 23 May 2019 by Marco
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