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02-03-2019 Forchetta di Majella
In una cupa giornata, all'imbocco del sentiero che conduce a fonte dell'Orso, in località Passo San Leonardo (AQ), quattro individui stanno "mastrìando" con gli sci. Insieme a me ci sono i Guardiesi gnorandi ed il colto avvocato Paoletto.
Alle 10:05 partiamo con gli sci ai piedi. Che bello trovare la neve dalla macchina!


Il tempo non è dei migliori, c'è un gran bel nebbione. Ma le previsioni del tempo ci fanno ben sperare.


Fiduciosi nella scienza meteorologica dei tempi moderni, proseguiamo imperterriti nel bosco.


Il sole fa finta (molto finta) di uscire e finchè ci sono gli alberi, riusciamo a seguire il sentiero, ma appena arrivati a Fonte dell'Orso, dove si apre la valle, non si vede niente di niente.


Continuiamo a salire ammirando il bianco della neve, il bianco delle rocce, il bianco del cielo... Inoltre si comincia a formare anche lo zoccolo sotto le pelli di foca.


Ci carichiamo gli sci sullo zaino e proviamo a fare gli ultimi 200 mt di dislivello con i ramponi.


Le 11:00 sono passate da tempo, le condizioni meteo sono schifosamente stabili e la neve sfonda sotto i nostri piedi. Pensiamo di tornare indietro, ma prima di farlo consultiamo colui che può indicarci la scelta migliore.



Rinfrancati dall'immensa saggezza di Frate Indovino, ci spariamo ciò che rimane della salita, alternandoci nel fare le tracce. Alle 14:20 siamo a Forchetta di Majella (2390 mt).



Pioggia o non pioggia, vento o non vento, bello o brutto tempo, il montepulciano è sempre con noi!



Alle 14:30 in punto, succede il miracolo. La profezia si avvera. All'improvviso il cielo diventa blu!!!


Intorno a noi si apre uno scenario fantastico e ce lo godiamo tutto.




E' un piacere percorrere le dune di neve col bicchiere in mano.


Barbara esulta!


Ci rilassiamo, ci riposiamo e con calma, alle 15:10, ripartiamo.


A causa della neve "sfondevole", per salvaguardare gli spezzelli, io e Barbara percorriamo il primo pezzo con gli sci in spalla.



Invece Massimo e Paoletto "intostano le cosse" e scendono in scioltezza (in realtà se uno cade non si fa proprio nulla).



Quando la neve migliora, nello stesso punto in cui in salita ci siamo tolti gli sci, ci trasformiamo in quattro super scialpinisti.



Il bello di questa zona è che si possono fare delle curve larghissime, anche dopo un chilometro di diagonale



Ci divertiamo come dei bambini al parco giochi.



Siamo soli in questa amplissima valle. Il pendio è tutto per noi e scendiamo come ci pare. Applichiamo diverse tecniche: curva a spazzaneve, curva con apertura di coda dello sci a monte, cristiania di base ad arco naturale, cristiania di base ad arco medio-filante, scodinzolo, curva a sdirrazza, ecc...




Arrivati a Fonte dell'Orso, reidratiamo la gola (non solamente con l'acqua) e proseguiamo la discesa zigzagando fra gli alberi.


Per fortuna (o bravura) evitiamo di spiaccicarci nella boscaglia.


C'è anche il tempo di farsi una bella tintarella!


Alle 16:45 si conclude questa bellissima, fantastica, spettacolare sciata.


A Sant'Eufemia ci facciamo il consueto bicchiere del saluto.



Viva lo sport e gli sportivi!


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Articolo del 12 Mar 2019 by Marco
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