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27-05-2015 Canale Sivitilli al Corno Piccolo

Ore 06:35 in una stranamente quasi deserta Piana del Laghetto (1650m), inizia la nostra avventura.

Percorriamo i verdissimi prati in direzione “Madonnina”.

Mamma mia quanto è verde! Questo periodo è eccezionale per i colori.

Si sente che non cammino da tempo ma piano piano mi ci abituo.
Imbocchiamo il sentiero Ventricini ed attraversiamo dei pendii di neve con i ramponi.

Caspita che spettacolo! Neve primaverile compattissima. Mai successo!

Siamo proprio sotto il canale da scalare e visto che c’è neve, puntiamo dritto per arrivare alla base.

Ore 08:30, siamo all’attacco.
Questo è il canale che delimita la parete nord sulla sua destra, oltre c’è la prima spalla.
Come un incantatore indiano che col suo piffero tira fuori un cobra da un vaso di terracotta acquistato al negozio cinese vicino al mercato bengalese, lo scaltro trombetta tira fuori, col suo inchino tonante, la corda dal suo zaino regalatogli da un mendicante morto di fame in segno di compassione.
A cosa serve questa corda? Bhooo! Proviamo a fare dei nodi.
Si funziona!
Cerchiamo di usare questi nodi per collegare la corda alle nostre imbracature.
Si funziona anche questo!
Ora prendiamo le piccozze e saliamo altrimenti si fa notte.

Ore 08:42 attacchiamo il canale, dai gas!

Oggi siamo proprio fortunati: la neve è ottima, non si affonda affatto, inoltre, troviamo anche delle tracce.
Mai capitata una roba del genere!

Spiccozzando e ramponando saliamo di quota in maniera relativamente rapida però, data la compattezza della neve, dato che la temperatura è ottima, dato che siamo in anticipo e soprattutto dato che abbiamo con noi anche gli strumenti fotografici, perché non fare qualche pausa per utilizzarli?

Sono un genio, a volte mi sorprendo di me stesso!

Dopo 75 tentativi riesco persino a scattare un selfie…menomale che non è una macchinetta a rullino!

Data la data abbastanza datata, l’innevamento del canale è molto ritirato ed in alcuni la tratti la pendenza è lievemente superiore (forse anche 55°).

Nel punto dove in estate bisogna superare un bel salto, la neve si è fratturata e distaccata dalle pareti…speriamo che tenga!

Menomale ha tenuto!

Sempre più bello e divertente!
Siamo quasi fuori.

Il tratto finale è giusto che lo affronti mio fratello da primo così gli posso scattare qualche foto fregna! (In realtà sono esausto e prendo questa scusa).

Ultimo pezzettino di roccia “ramponata”…

… ed alle 09:48 siamo sulla “Prima Spalla”. Yuhuuuuu!!!!!!!!
Piccola pausa reintegratrice e poi proseguiamo senza  zaini verso la vetta.
Ore 10:05, in cima ad un Corno Piccolo (2655m) incredibilmente silenzioso, siamo soli.

Sempre con la nostra bandiera.


Qualche foto.

Inizia la discesa lungo la via normale.

Dentro al buco c’è del ghiaccio vetrato, bisogna aggirarlo col passo del giaguaro.




Ancora qualche traverso innevato e poi si sale verso la sella dei due corni.
La discesa al Franchetti è sempre piacevole.

Ora giù dritti per il Vallone delle Cornacchie innevato.

La nuvole iniziano sempre di più a prendere piede trasformano l’ambiente da fiabesco a spettrale.


Wow però anche così ha il suo fascino!

La neve termina in prossimità del Passo delle Scalette, cioè no, la neve prosegue nel vallone, siamo noi che usciamo prima per evitare di andarci a sfasciare le corna nel precipizio!
Sono sei ore e mezza che camminiamo, la fame e la sete iniziano a farsi sentire.

Nei pressi del mastodontico rudere tiriamo il freno a mano e con una derapata si sosta sopra un masso.
Che ci beviamo?

Un bel cerasuolo fresco.
Salute!
Il tempo scorre placido ed i nostri pensieri navigano nell’aere allietati dalla divina fresca bevanda che ci eleva moralmente rispetto alle coscienze nefaste che solo gli esseri umani astemi posseggono.
Anche un cavallo ubriacone sente l’odore fruttato del fresco succo della terra e si avvicina subdolamente per elemosinarne un sorso.
Compà smamma, è finito tutto!

Ti lasciamo una carezza in senso di solidarietà e via.
Ore 14:05, dopo sette ore e mezza torniamo alla macchina.
1000 metri di dislivello di totale divertimento. Peccato per la scarsa affluenza di gente (qualche scialpinista al Franchetti) causa funivia chiusa.
L’ultima volta che siamo saliti sul Piccolo da questa via è stata esattamente 6 anni fa, il 27-05-2012 (http://www.camoscidabruzzo.it/public/home/home.php?subaction=showfull&id=1342038858&archive=2012&start_from=&ucat=11&do=archives)
Incredibile! Bella storia!


W LA MONTAGNA E CHI LA RISPETTA!

DAI GAS!



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Articolo del 05 Jun 2018 by Alfredo
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