In un oscuro e silenzioso parcheggio di Passo San Leonardo (1280m), posteggiamo le tetre automobili per iniziare a prepararci alla lunga salita da affrontare.
Oggi siamo tre camosci: Er Monnezza, Trombetta ed io (Puzzola) e due amici aspiranti, simpatizzanti: l’influenzato Beppe e Robbertin’ lu Rrusctellar’.
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Trad: "Non riesco a capire il funzionamento di questo bastoncino telescopico!"
Contemporaneamente alla nostra sosta, arriva un’altra auto con a bordo una piacevolissima sorpresa, c’è una nostra vecchia conoscenza ed un suo amico. Sono contento.
Ore 06:30, si parte. Inizia lo straziante avvicinamento.
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Procediamo nell’oscurità attendendo l’aurora che illumina il nostro cammino.
Sapete una cosa? Fino ad ora vi ho presi in giro dicendo una grossa bestialità: Er Monnezza ci ha solato rimanendo a dormire a casa, in compenso però è venuto Nosferatu il meneghino che con i suoi improbabili quesiti rende il faticoso avvicinamento a dir poco catastrofico.
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Non è tutto, più in la ci sarà un’altra bella sorpresa!
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Comunque qui è sempre bello!
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La rosea alba colora di fantastico lo strepitoso mondo che ci circonda.
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Ma si, fattela una goccia di grappa!
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Questo bosco non finisce più!
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Ma si che finisce!
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Nel centro della rava ci sono diversi accumuli inoltre in cresta sono evidenti delle poco simpatiche cornici, meglio salire sul bordo sinistro.
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Ovviamente l’allegria non manca.
Purtroppo ad un certo punto, l’influenzato Beppe, decide di tornare indietro appunto perché è influenzato…secondo me ha sete e vuole andare a riempirsi la panza di birra giù al bar!
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Trad: "Oggi, a causa del virus influenzale che gira, le mie condizioni di salute non sono ottimali, credo proprio di tornare a valle per assumere qualche importante medicinale che possa lenire il mio malessere. A presto amici, ci vediamo in seguito!"
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Man mano che si sale diventa si sempre più ripido e faticoso, ma anche più spettacolare.
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Le rocce glassate dal ghiaccio scintillante rendono questa salita ancora più grandiosa.
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Che roba ragazzi!
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Ovviamente vogliamo aumentare le difficoltà superando anche qualche passaggetto leggermente più “ostico”.
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Soffia un leggero vento ma non è fastidioso.
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Raggiungiamo finalmente la cresta e l’ambiente diventa da bellissimo a paradisiaco.
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Lu Rrusctellar per troppo che è felice, vuole suicidarsi infilzandosi con un bastoncino, ha detto che dopo questa fantastica visione non potrebbe sopportare di tornare alla vita di tutti i giorni…contento lui!
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Si infilza anche con quell’altro bastoncino ma è ancora vivo e decide di andare avanti.
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Ore 11:59, arriviamo tutti in vetta al Monte Amaro (2793m).
Ci abbracciamo e ci scambiamo gli auguri di Natale come tradizione vuole.
Nemmeno cinque minuti dopo di noi ecco che ci raggiungono due fuori di testa da serie A: Marco e la belva delle belve, lo Yeti dell’appennino, l’orso polare della Majella…Sir Zulli da Guardiagrele.
Pensate che lui ha fatto il turno di notte, senza dormire è partito alle 07:00 da Chieti e correndo come un furetto ci ha raggiunto in vetta!
Sapevo che era pazzo, ma non fino a questo punto!
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Con grande felicità ci scattiamo una foto di vetta tutti insieme, ci riabbracciamo e ci riscambiamo i tradizionali auguri di Natale.
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Il bivacco è semi coperto di ghiaccio ma per fortuna la porta è libera da ostruzioni.
Entriamo per festeggiare l’evento.
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Si aprono le danze!
Non è tutto, il nostro amico guardiese, ha portato con se un panettone ed una bottiglia di vino!
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Noi che non siamo scostumati, puliamo tutto come aspirapolveri di ultima generazione.
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Non so per quanto tempo rimaniamo nel bivacco, la festa sembra non finire mai. È troppo bello stare bene con gli amici!
L’amico di Massimo va via con gli sci mentre noi a piedi.
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La discesa la effettuiamo per un certo punto per la stessa via di salita, poi però, invece di prendere la cresta, ci spostiamo un paio di canali a destra.
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La neve è buona e non si sfonda e la discesa è decisamente divertente.
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Non so come si chiama questo canale, non lo voglio sapere, per noi è il canale Zulli in onore di colui che ce lo ha indicato.
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Veramente una favola!
Nella parte bassa la neve è più molle e tende a formarsi lo zoccolo.
A noi non ce ne importa niente perché adottiamo il metodo del deretano scivoloso con frenata controllata.
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Che spassooooooo!!!!!!!!!!!!!
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Un maestoso camoscio ci attraversa la “strada” galleggiando letteralmente sulla neve.
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Che luna!
Giungiamo al termine del canale.
Ora dobbiamo riprendere la via dell’andata tagliando la base della parete in direzione sud.
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La neve si è ammollata e si fatica un po’ ma la forza che ci da il pensiero di andarci a fare una tazza tutti insieme supera qualsiasi difficoltà.
Ecco che riprendiamo la traccia di salita e poco prima dell’imbrunire siamo di nuovo insieme al piazzale di Passo S. Leonardo. (ore 16:00)
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Qui ad attenderci c’è il Beppe che praticamente ubriaco marcio, non sapeva come passare il tempo per attenderci! (non è vero, è una battuta, lo sappiamo tutti che è astemio!)
Chi è venuto pure a salutarci?
Quel gran solaro der Monnezza! (ci fa tanto piacere)
Ovviamente al bar ci prendiamo la nostra meritata ricompensa (acqua con moderazione) e poi ci salutiamo augurandoci buon cenone.
E’ stata una giornata intensa e meravigliosa all’insegna dell’attività fisica ricompensata in amicizia da qualche bottigl…ehm, da qualche bicchieruccio di succo d’uva fermentato.
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GRAZIE DIO DELLE MONTAGNE!
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