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04-12-2016 Morrone da Badia il dislivello più grande che ci sia
Badia Morronese (AQ), ore 08:10, a causa di elezioni, compleanni, feste, ricevimenti e preparazione dolci natalizi, oggi siamo solo in tre: Saponetta, Trombetta e Puzzoletta (io).
Questa sera anche noi dobbiamo recarci ad un compleanno e scegliamo un itinerario che non ci impegni per molto tempo (almeno non dovrebbe).


Dal piazzale (525m) che fa da parcheggio sia all’eremo di S.Onofrio al Morrone che al tempio di Ercole Curino, imbocchiamo il comodo sentiero turistico che conduce alla mistica chiesa costruita da Fra Pietro da Morrone.
Una volta terminato il comodo percorso, inizia un sentiero CAI indicato da una scritta: “Solo per esperti”.


Questo l’abbiamo percorso innumerevoli volte. Consiste nel risalire un ripido canalone superando talvolta dei semplici passaggi di roccia.
Credo che sia cambiato qualcosa però. Non ricordo tutti questi ostacoli!
E’ vero che in questa zona non ci veniamo da un po' di tempo, ma mi sembra incredibile che sia cambiata in maniera così radicale!


La first lady mi vorrebbe uccidere!


Tronchi caduti, sassi smossi, piante carnivore, rovi, liane, coccodrilli, indigeni…ma dove mi avete portato?


Menomale che i famelici calabroni giganti del Morrone in questo periodo sono in letargo!
Tirando fuori tutta la nostra destrezza usciamo fuori agilmente dalle difficoltà e, tra una deviazione e l’altra siamo al termine del canalone fantasma.


Percorriamo un lungo ma comodo tratto di bosco fino a raggiungere la strada sterrata che taglia questo versante occidentale del Morrone.
La attraversiamo e imbocchiamo un appena visibile ma ben segnalato sentiero che sale ripidamente nel bosco.


La strada da percorrere è ancora tanta ma in compenso la giornata è favolosa, troppo favolosa!


Ci siamo vestiti fin troppo pesanti tant’è vero che il sudore ci scola dai pantaloni.


Finalmente, alle 10:45 giungiamo all’eremo di S. Pietro al Morrone (1379m).
Una pausa ristoratrice ce la meritiamo tutta, visto che per arrivare fin qui abbiamo dovuto superare mille insidie.
Dopo aver bevuto 15 litri acqua e 80 Kg di barrette energetiche, riprendiamo il nostro cammino.
Procediamo in direzione NE perdendo leggermente di quota, riprendiamo la strada sterrata che avevamo tralasciato in precedenza e la percorriamo fino alla “Casetta”,...


... uno stazzo ora recintato perché forse pericolante.
Inizia la neve.
Seguiamo il sentiero che sale in direzione N affondandoci sempre di più.


La coltre bianca ha coperto tutto quindi procediamo a vista, per fortuna questi luoghi li conosciamo molto bene.


La cisterna.


Man mano che guadagniamo quota il paesaggio diventa sempre più bello.


Bisogna dire che il caldo e la neve molle rallenta non poco il nostro passo.




A Saponetta viene voglia di una bevanda rinfrescante.




Passo dopo passo…


…alle ore 13:00 siamo finalmente in vetta al Monte Morrone (2060m).
Mamma mia che faticata! Normalmente impieghiamo almeno un’ora di meno ma in queste condizioni non potevamo fare meglio.
Bravi tutti.


Un brindisi ai “Camosci d’Abruzzo!”




Alcuni scatti prima della ripartenza.


Alle 13:30 si torna giù.


Una volta tornati alla “Casetta”, non andiamo di nuovo all’eremo di S.Pietro ma scendiamo lungo la strada sterrata, oltrepassiamo il punto da dove siamo sbucati la mattina e proseguiamo in discesa fino al bivio che indica la “Grotta degli asinelli”.
Seguiamo l’indicazione e scendiamo molto ripidamente.


Siamo sul bordo di un canalone.


Transitiamo davanti alla suddetta grotta (720m) e scendiamo lungo lo scomodo sentiero fino a tornare in pianura dove c’è un crocevia di percorsi.
Siamo di nuovo su una sterrata.


Ad un certo punto giriamo a destra (se andassimo dritti usciremmo a “Fonte d’Amore”) in direzione di una cava di pietra.


Percorriamo tutta la mulattiera fino ad arrivare al tempio di Ercole Curino.
Ora il sentiero è di nuovo in salita e dopo qualche curva usciamo al parcheggio dove abbiamo parcheggiato.
Per fortuna non ci hanno rubato la macchina!


Sono le ore 16:35 e siamo ancora vivi.
1500 metri di dislivello, otto ore e mezza di escursione che vuoi di più…una birra fresca!
Alla sera tutti a festeggiare il grande GPS!


AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

1 Commenti
Articolo del 06 Feb 2017 by Alfredo
by Marco @ 08 Mar 2017 09:53 am
Un classico camminatone!!!
Auguri al camoscio balestriere laughing
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