Siamo in cinque: il presidente, GPS, Trombetta, Puzzola (io) e Titti.
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Ore 07:20, partiamo dalle gole di S. Spirito (Fasa San Martino, 66015 (CH)) risalendola con estremo rispetto per il mistico ambiente.
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Ecco i ruderi dell’antico monastero di S. Martino in Valle.
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Poco prima “Fonte delle Vatarelle” vediamo in alto a sinistra un numeroso branco di camosci che sfreccia tra le rocce.
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Questo è proprio grosso!
Giungiamo finalmente a “Bocca dei Valloni” (1100m) dove una breve sosta è obbligatoria.
Ora ci attende il tratto più ripido, salire lungo il bosco di “Macchia Lunga”.
A dire il vero, per noi che lo percorriamo spesso, è anche un po’ monotono ma comunque bellissimo.
Eccoci fuori.
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Qui iniziano le prime tracce di neve.
Oggi non è una giornata fredda ma il vento da alquanto fastidio.
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Man mano che andiamo avanti la neve diventa sempre più alta.
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Giunti a “Fonte Milazzo” (1596m) il presidente indica l’itinerario da seguire.
Proseguiamo ancora un po’ a risalire la valle e poi eccoci al bivio indicato da un cartello.
Proseguendo lungo la valle si va in direzione Monte Amaro, invece girando a destra si va verso Piano la Casa.
Noi ci rechiamo verso l’altopiano.
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Transitiamo prima sotto la “Grotta dei Porci” (un piccolo ricovero con pochi posti letto) poi lasciamo sulla sinistra un altro piccolo rifugio e proseguiamo lungo il ben visibile sentiero.
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Sbucando a Piano della Casa (1783m) il vento si fa sentire forte e chiaro.
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Ci copriamo per bene e continuiamo verso lo stazzo di Fonte Gelata (1815).
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Qui occorre una breve sosta ristoratrice. Inutile dire che “Titti” mangia come un uccellino!
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Una volta tornati all’altopiano, proseguiamo in salita in direzione Nord prima sul fondo della valle poi lungo il sentiero che taglia a mezza costa il versante Est della bastionata del Monte S. Angelo.
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Ci sono alcuni piccoli tratti innevati ma niente di spaventoso.
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Il presidente illustra al canarino teramano le cime della Majella.
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Ora il sentiero scende gradualmente fino ad un grande radura chiamata “Sala del Monaco” (1930m).
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Qui, quasi al riparo dal vento possiamo finalmente fare un autoscatto.
Siamo tornati di nuovo sul fondo del vallone.
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Ora, sopra una neve fonda, lo percorriamo in discesa.
Una volta giunti al bivio (questa volta sulla sinistra) per “Piano della Casa”, si conclude il nostro anello.
Nel ritorno il percorso è lo stesso ma si vede tutto al contrario: quello che era destra ora è sinistra, quello che era avanti ora è dietro, quello che era salita ora è discesa…etc.
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Alle 16:15 siamo di nuovo al parcheggio (480m).
Grazie a tutti per la bella e tosta camminata.
A causa della mia svogliatezza ho scritto questo resoconto dell’uscita in forma breve, ma bisogna recuperare tanti arretrati e devo pedalare.
W la montagna e chi la rispetta.