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01-09-07 Monte Civetta


Venerdì 31-08-07
Dopo una notte trascorsa al rifugio-albergo “Palafavera”, la mattina scendiamo giù per fare colazione e chi ci troviamo di fronte? Il grande Fausto che ha guidato da solo tuta la notte per raggiungerci…sta proprio fuori di testa!
Oggi è una giornata tranquilla, dobbiamo solo raggiungere il rifugio “Coldai” senza fretta.


Il Monte Pelmo ci augura sorridente di trascorrere una buona giornata.


La comoda mulattiera, che s’imbocca circa cento metri a sud dal “Palafavera” (sentiero 564), ci porta in due ore al...


... rifugio “Coldai” (2132m).
È presto…cosa si fa? Semplice! Si va a visitare il vicino lago “Coldai”!
Per il sentiero 556,raggiungiamo in meno di mezzora, prima la “Forcella Coldai” (2191)


 e poi il simpatico laghetto (2143). Mangiamo un panino e riprendiamo il cammino. Raggiungiamo una sella dalla quale si apre un panorama a dir poco fantastico…


...il lago di “Alleghe” in fondo alla valle incorniciato dalla “Marmolada” e dal “Sella”.
Ora andiamo a fare una visita all’impressionante parete ovest del Monte Civetta…è veramente impressionante!


È la celeberrima parete del sesto grado!


Ce ne torniamo pian piano al rifugio dove consumiamo una cena molto abbondante ed andiamo a dormire.

Sabato 01-09-07


Ore 06:30, è l’alba.
Dal rifugio percorriamo il 556 verso la forcella, ma lo abbandoniamo presto per prendere sulla sinistra il 557 in direzione sud.


Percorriamo il “semplice” sentiero con tratti attrezzati fino ad arrivare all’attacco della famosissima “Ferrata degli Alleghesi”.
Ci “addobbiamo” come alberi di Natale (caschi, imbrachi, moschettoni, cordini etc.) ed aggrediamo la parete con i denti.
Questa volta gli amici Mauro e Velina non vengono con noi, ma percorrono il sentiero per il rifugio “Tissi” dove si fermeranno, mangeranno la polenta, berranno il vino e poi…


Il primo a salire è Ndonje…chi vuole essere? Ormai gli piace stare avanti, che ci vuoi fare?


Il secondo è il grande Giuliano il quale non faceva una ferrata del genere da molto tempo,


a seguire ci sono io, poi c’è colui che emette una valanga di decibel da tutti i pori…


...Giustino.


Dietro di lui troviamo Fausto che, con la sua notevole statura, sale le scalette della ferrata “sei” pioli alla volta. A chiudere il gruppo purtroppo, troviamo il trombettiere d’Italia, la persona che tiene a distanza i nemici con le sue cannonate…


...il famigerato Marco.
Ora il percorso è un po’ troppo complesso per descriverlo dettagliatamente, infatti non lo farò, lo descriverò sommariamente.
A dire il vero non me lo ricordo bene, però posso dire che dopo il primo tratto orizzontale parte una scaletta molto verticale.


Infatti, ho sopra il naso gli scarponi puzzolenti del vice presidente…vi posso assicurare che è uno spettacolo indimenticabile…e chi se lo dimentica quello schifo!


Questa ferrata non è tecnicamente molto difficile, ma la sua lunghezza fa schiattare molte persone. Noi non schiattiamo ed andiamo avanti a testa alta. Dobbiamo procedere per forza a testa alta, stiamo arrampicando!


Bisogna dire però che l’ambiente è ineccepibile.
Cosa vuol dire ineccepibile?
A dire il vero non lo so, però penso che sia qualcosa di bello!


Ci sono certe placche esposte da far venire i brividi anche ad un indigeno dell’africa dove fa sempre caldo ed i brividi non vengono mai.
Bando alle ciance, dove ero rimasto? Bho, non ricordo!
Ora vado a bere un bicchiere d’acqua così mi rinfresco la idee.


Glu glu glu glu glu glu glu.
Adesso si che va meglio!


Si vede un promontorio che, con un po’ di fantasia, può sembrare la testa di un indiano (un pellerossa, non un indiano dell’india).


Ci sono dei passaggi mozzafiato.


Antonio non riesce a stare fermo…deve fare degli omini di pietra pure qui!


Finalmente raggiungiamo la cresta finale, Fausto ed il presidente si accingono a raggiungere la vetta, ma ad un certo punto si fermano, aspettano il resto del gruppo per arrivare in cima tutti insieme.


Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, dopo una dura scalata, alle 11:30 raggiungiamo la cima del MONTE CIVETTA (3220m).
Per uno di noi si è avverato un sogno, un sogno lungo più di vent’anni.
Si, perché il grande Giuliano ci parlava sempre del Civetta come una montagna incantata e meravigliosa ma per lui irraggiungibile. Ora che finalmente ci è salito sopra, non riesce a trattenere la commozione.






Una breve sosta sulla cima solo per scattare qualche foto e poi, alle 11:40,  giù per la via “normale”. Non rimaniamo molto perché delle nuvole con le facce cattive ci minacciano.
Il sentiero è pieno di sassi smossi ed intsabili.


Alle 12:10 raggiungiamo il piccolo rifugio “Torrani” (2984m) dove effettuiamo una sosta per scrofanarci un panino.
Alle 12:30 riprendiamo la discesa fino ad arrivare ad un bivio. A destra si va per la ferrata Tissi ed a sinistra per la via “normale”. Il nostro programma iniziale era quello di scendere per la ferrata, ma, a causa della scarsità di tempo a nostra disposizione, optiamo per la strada di sinistra.


Questa la chiamano via normale, ma poi tanto normale non è.


Scendiamo quasi sempre lungo dei tratti attrezzati situati sulla severa parete est del massiccio.
Vedendo la parete dal basso, ci domandiamo: ma da dove siamo passati per scendere fin qui?
Anche questa via sembra non finire mai.


Finalmente approdiamo sul sentiero 557 che ci riporta al rifugio Coldai (ore 16:25). Qui una bel boccale di birra non ce lo toglie nessuno.
Venti minuti di sosta e poi di nuovo in discesa verso il rif. Pala Favera  che raggiungiamo alle 18:00 spaccate (1507m).
In questi tre giorni abbiamo fatto una doppietta fenomenale: Marmolada e Civetta. È la prima volta che il branco dei Camosci si reca in dolomiti e di sicuro non sarà l’ultima.
Però, per rendere possibile tutto questo c’è un ingrediente fondamentale che rende il gruppo unito e forte, è l’amicizia, senza di questa non si fa molta strada.


Grazie amici.

P.S. Anche se c'è scritto by Marco, questo testo è by Alfredo!









2 Commenti
Articolo del 13 Oct 2007 by Marco
by camosciojustin @ 30 Oct 2007 11:49 pm
tongueferrata spettacolare ..... poteva essere ancora meglio ma va bene così.
Alla prossima avventura!!! crying
by camosciojustin @ 31 Oct 2007 12:14 am
wassatfrect come camineme su quelle placche lisce......come farfalle senza nemmeno sfiorare la roccia<come camosci> grazie a questi amici che mi danno la possibilità di queste emozioni!
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