Da poco anche su facebook...cercateci!



Visite:


03-12-06 Alla ricerca di Valle Uprano 3

Giornata di festa quest’oggi per i Camosci d’Abruzzo, Giustino ha raggiunto il mezzo secolo di vita! (Augurissimi). Per onorare l’evento non c’è niente di meglio che compiere una non lunga escursione in uno dei posti più caratteristici della Majella: Valle Uprano.

Alle 8:00 partiamo dal Balzalo in sette: Antonio, io, il vecchietto di Giustino, la piccola Melania, Fausto, Massimo “sfratta sfratta” ed il nostro “capobranco” Giuliano. Proprio quest’ultimo fa una proposta interessante: percorrere il giro ad anello in senso inverso, cioè raggiungere il Linaro, andare a Valle Uprano e tornare al Balzolo passando dal rifugio Pischioli. Ormai sappiamo che quando Giuliano dice una cosa è legge, quindi tutti un po’ perplessi (soprattutto Antonio) non ci opponiamo e partiamo per l’avventura.

 

 

Percorriamo l’intera sterrata e senza problemi raggiungiamo la croce del Linaro, da qui cominciamo a risalire la valle della menta.

 

 

Anche se si potrebbe comodamente passare sul fondo (come consiglia Giustino), seguendo l’etica del farese, camminiamo di traverso a mezza costa in mezzo agli alberi tanto per non perdere l’abitudine.

Ad un certo punto giriamo nettamente sulla destra della valle per seguire una traccia di sentiero che molto probabilmente ci porterà a destinazione.

 

 

Arriviamo sotto le pareti e raggiungiamo un passaggio protetto da una catena, si si è proprio la via giusta, quel passaggio l’ho già fatto in passato, ormai nessuno può fermare la nostra avanzata verso Valle Uprano.

 

 

Allegri e felici continuiamo a seguire il sentiero che si fa sempre più evidente fino a quando, in mezzo al bosco, arriviamo ad un bivio. E qui casca l’asino! Una traccia scende leggermente mentre l’altra sale.

Quella che scende sembra perdersi, allora stabiliamo di seguire per un po’ quella che sale per capire dove porta. Giuliano parte sparato ed in pochi minuti non lo vediamo più. Quando ci accorgiamo che stiamo salendo troppo, finalmente sentiamo la voce del capobranco che ci dice di raggiungerlo. Tutti siamo consapevoli che il sentiero che stiamo seguendo non porta alla nostra meta ma ormai non conviene spendere 5 minuti di tempo per tornare al bivio, quindi decidiamo di andare avanti seguendo una traccia non troppo evidente, che nessuno ha mai fatto e che nessuno sa dove porta. In breve la traccia sparisce e Giustino ed Antonio sembrano ricordare che in quel luogo ci sono già passati (vedi relazione “Alla ricerca di Valle Uprano”, primo capitolo della serie). In ogni modo, complice la giornata estiva, il panorama è molto ma molto bello.

 

 

Superato uno stazzo abbandonato pure dalle pecore,

 

 

mentre continuiamo la nostra marcia di traverso a mezza costa nel bosco, succede qualcosa di imprevedibile quanto straordinario. Udite udite, Massimo ha trovato un sentiero! Avete capito bene, colui che si perde pure in autostrada è riuscito a trovare il sentiero 3A che collega la Rapina alle Gobbe di Selvaromana.

 

 

Alle 12:40 raggiungiamo tutti il sentiero e facciamo una meritata pausa pranzo. Ricordo che oggi con noi c’è Antonio quindi dopo venti minuti, alle 13:00 spaccate, ripartiamo senza pietà. In breve siamo alla Rapina

 

 

ed allegramente raggiungiamo il rifugio Pischioli dove troviamo il nostro amico Luciano, profondo conoscitore di queste zone. Dopo aver scambiato due parole, ripartiamo tranquillamente verso il Balzolo,

 

 

ed  alle 14:55 siamo di nuovo alle auto. Purtroppo non c’è tempo per farsi un bicchiere, Fausto ha fretta, ma poco male perché ci aspetta una serata piena di allegria alla festa di Giustino e lì vai con i brindisi! Devo fare i miei complimenti a Melania perché nonostante dei problemi con gli scarponi ha continuato a camminare senza lamentarsi, brava!

Così anche stavolta Valle Uprano è riuscita a nascondersi ai nostri occhi, per qualcuno (come Massimo) è diventata una chimera, ma io ricordo che una volta, quando ero più piccolo ci sono stato, forse era un sogno………….

 

2 Commenti
Articolo del 11 Dec 2006 by Marco
by camosciojustin @ 12 Dec 2006 12:24 am
smilegrazie per gli auguri: disgraziato ti sei divertito a fotografare l'inizio di un futuo peleto? wassat Melenia è fiera di sentire questi complimenti e, il padre non è abituato a leggere racconti così delicati sembrano poesie
by alfredo @ 12 Dec 2006 08:01 am
Porca miseria, beati voi che andate in montagna!
Io sono ancora qui con i punti sotto al piede!
Manca ancora poco comunque, le poesie così diventeranno porcherie.
Ahahahahahahahahah tongue
Sempre viva i CAMOSCI smile
Nome:
E-mail: (opzionale)
Smile: smile wink wassat tongue laughing sad angry crying 

| Cancella coockie


2005/2011 Camosci d'Abruzzo - Content management powered by CuteNews