Questa è un’escursione che sancisce il ritorno ufficiale in montagna di due persone di rilievo all’interno del gruppo “Camosci d’Abruzzo”: l’ing. Marco Zuccarini e…
… il collaboratore alla costruzione delle farchie Antonio Di Fulvio.
Sotto un sole splendente (prima di tutto è notte poi, fra una spiovazzata e l’altra passa un lasco di tempo di circa 5 minuti) ci rechiamo presso, l’ormai prossima metropoli, Cartore (un borgo formato da 3 case e ½ ed una cuccia per il cane…senza cane nel comune di Borgorose in provincia di Rieti).
Siamo in quattro, oltre ai due loschi individui nominati in precedenza ed al fantastico scrittore di questo racconto c’è anche Alessandro Peca che abbiamo conosciuto nelle precedenti puntate (quel disgraziato corre come un diavolo…và pian’!).
Da questo ridente villaggio alle pendici del Monte Velino (944m), parte una strada sterrata che costeggia la bastionata. La seguiamo a piedi per circa 1,5Km (se ci passi con la macchina sono 96,00€) e sulla sinistra abbiamo la “Bocca di Teve” (987m) ovvero lo “stretto” ingresso del più ampio vallone di Teve.
I colori autunnali del bosco sono proprio incantevoli: vanno dal verde sverdito al giallo ingiallito, dal rosso fuoco al rosso bruciato e dal color cacarella al marrone profondo.
L’odore dei funghi freschi penetra nelle narici e ci ipnotizza facendoci sognare valanghe di tagliatelle con tartufo porcini e salsicce.
Fortunato chi è un intenditore di micologia o chi sta facendo un corso per diventarlo infatti, questa è la giornata ideale, non per fare escursioni ma, per andare a funghi.
L’allegra pioggerellina rallegra il melenso,ripetitivo ed infinito ambiente boschivo che ci accompagna da circa due ore.
Comunque, addò vò scappà, dà finì stà cummedje! (Comunque, sicuramente ci sarà una via d’uscita, deve finire questo monotono sentiero).
Usciamo finalmente dal bosco ci ritroviamo su un verde prato molto panoramico…se non fosse per la nebbia.
Arriviamo al bivio, sulla sinistra, per il lago della Duchessa (sentiero 2A) e chiedo la quota ad Alessandro che dovrebbe avere un altimetro migliore di quello di Marco (starato di “6000m”), mi risponde che siamo a 1620m.
Controllo sulla cartina e…incredibile! Indica 1618m… “Alessà che altimetro tieni?”
Prendiamo il 2A che sale dolcemente in direzione NNE. I segnavia non sono molto evidenti, bisogna essere un po’ attenti per scorgerli, in compenso non deturpano l’ambiente.
La pioggia, il vento, la nebbia ed il freddo (7°C) non ci fanno capire un granchè del luogo in cui ci troviamo però vi assicuro che, in condizioni normali, l’ambiente è fantastico.
Arriviamo ad un secondo bivio (1910m): a sinistra si va al lago della Duchessa, a destra si va al rifugio Sebastiani, al Colle dell’Orso, a Punta Trento, al Monte Bicchero etc. fino a chiudere un anello che riporta al vallone di Teve.
Il nostro programma originario era proprio quello (circa 22Km) però, a causa della scarsa visibilità (questo percorso è bello in particolar modo per il panorama in quanto percorre una cresta al centro del gruppo del Monte Velino) abbiamo optato per il lago della Duchessa.
In poco tempo lo raggiungiamo (ore 11:10), ci troviamo ad una quota di 1788m ed il cielo sembra regalarci sprazzi di sereno, ormai è troppo tardi per tornare indietro ed effettuare il giro previsto però, anche qui è bello, soprattutto per l’incontro di una coppia la cui componente femminile è notevole.
Approfittiamo dell’attimo di sereno per assimilare al massimo tutto ciò che il luogo ci offre…compresi i rumori.
Alle 11:30 riprendiamo il cammino e ci buttiamo nel vallone del Cieco dove i verdi prati fanno da sfondo ad un paesaggio boschivo autunnale, veramente pittoresco!
Entriamo nel bosco e scendiamo ripidamente per uno scomodo e scivoloso sentiero…
… dobbiamo anche superare dei passaggi rocciosi protetti da catene.
A 1180m circa, la valle cambia nome…ora si chiama Vallone di Fua.
Il bosco è più fitto e più cupo, un verdissimo muschio riveste quasi tutti i sassi ed i funghi ci sorridono da ogni angolo della foresta…peccato che non ci sia Giustino, lui si che è un appassionato di funghi! Ah, già è vero, sta facendo un corso di micologia, sicuramente non saprà più dove metterli tutti quei funghi!
Alle 13:00 spaccate torniamo tranquillamente in macchina dove consumiamo le nostre stozze.
Anche se al posto di 22Km ne abbiamo percorsi soltanto 15, invece di coprire 1200m di dislivello ne abbiamo fatti scarsi 1000 e non abbiamo neanche toccato i 2000m è stato bello ugualmente.
Purtroppo il tempo è stato quello che è stato e noi abbiamo fatto il possibile comunque, anche nelle bufere più tremende e nel freddo più gelido, quando si è in compagnia di VERI AMICI c’è sempre il sole.
Alla prossima.