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14/15-08-2006 Monte Amaro
Solo per una manciata di chilometri non ho seguito il consiglio di Giustino cioè, parcheggiare la macchina davanti casa di Antonio (Fara Filiorum Petri) ed iniziare l’escursione.
Ho parcheggiato invece presso la località Balzolo di Pennapiedimonte (700m circa).
Ore 08:30, Marco ed io iniziamo l’escursione sotto un tiepido sole (6780000000 °C) e zainetti leggeri sulle spalle (circa 15Kg).
Dopo circa un’ora di cammino su strada sterrata lungo il vallone delle Tre Grotte, arriviamo ad un bivio. Sulla sinistra, oltre il letto del torrente, parte il sentiero n°4. Lo seguiamo ed iniziamo a salire ripidamente nel bosco.
Oltre ad essere ripida, questa salita è anche molto, ma molto pall…ehm…noiosa.
Entriamo nel bosco alle 09:50 e usciamo alle 12:20.


Ci troviamo sulle Gobbe di Selva Romana dove si può ammirare la mastodontica parete nord di Cima Murelle.
Proseguiamo lungo la panoramica cresta (panoramica in parte…siamo in mezzo ad una foresta di pini mughi che sembrano abeti canadesi) fino ad arrivare al punto più alto delle Gobbe dove si apre una radura.
Sono le 12:50 ed è ora di mettere qualcosa sotto i denti.


Panino con la pancetta! Mmmmm, che buono!
Il ciacone (suino, maiale…porco) di Marco si mangia pure le mani.
Non c’è nessuno che ci controlla ma, noi siamo rispettosi delle regole e sostiamo solo 20 minuti.
Riprendiamo il cammino in salita fra i pini mughi con l’intento di raggiungere il sentiero del fontanino.


Dopo circa mezz’ora sbuchiamo sul più famoso sentiero della Majella.
C’è ancora il sole ma in lontananza si vedono nuvole minacciose che non promettono niente di buono.
Man mano che guadagniamo quota il vento si fa sempre più freddo, mio fratello pone subito rimedio indossando un capo antivento, invece io resisto ancora sperando di risalire il “Pratone” al riparo (niente di più sbagliato).
Arrivo alla fine del tratto erboso simbolo dell’intero gruppo montuoso ed il vento “m’ s’ngoll” (quasi mi spazza via).
Anch’io come mio fratello pongo rimedio al problema indossando una giacca a vento e proseguo per la cima.
Da qui si vede il Monte Amaro che sta diventando nero dalla rabbia, forse perché si fa mettere troppo spesso i piedi sulla testa! (questa è proprio una str…stupidaggine).


Arriviamo sul Monte Focalone ma, sostiamo giusto il tempo per scattare una foto (i nuvoloni che si avvicinano non consentono lunghe pause).


Andiamo avanti ed ecco Cima Pomilio, poi, il secondo ed il terzo portone a passo sociale.
Siamo sotto Monte Amaro, proprio vicino al grande inghiottitoio, non si vede una mazza, le nuvole nebbiose hanno azzerato quasi del tutto la visibilità.
Come dei cani da caccia, camminiamo a testa bassa, orecchie dritte e glutei all’aria alla ricerca della traccia per la cima.


Sotto un vento gelido, fra le nebbie più profonde, scorgiamo la sagoma tondeggiante del Bivacco Pelino: “Freeeeect!” (caspita!)
Alle 16:50 tocchiamo i 2793m della cima di Monte Amaro.

    
Anche qui solo due foto ricordo e via…con questo ventaccio non conviene posizionare la macchinetta per un autoscatto!
Mi affaccio all’oblò del bivacco e, fra la coltre di condensa depositata all’interno del vetro, scorgo a malapena uno zaino sulla panca.
Non c’è tempo per entrare, bisogna continuare, se a Grotta Canosa vogliamo arrivare, occorre di corsa camminare.
Deambuliamo in discesa alla cieca per circa mezz’ora fra: vento, nuvole, nebbia, freddo e ghiaccio…no…no, il ghiaccio no.
All’improvviso una schiarita, davanti a noi si stagliano le rocce che sovrastano il tanto ambito rifugio pastorale.
Saliamo sopra le rocce, scendiamo qualche metro lungo un facile passaggio ed entriamo nel famoso androne.


Ore 17:20, Grotta Canosa.
Sono quasi morto dal freddo…per otto ore e mezza non ho sentito niente e nell’ultima mezz’ora sono congelato.


Ci cambiamo a volo e ci ficchiamo a razzo nei sacchi a pelo.
Che cavolo di persone siete?! Sono le 17:40 e gia state a letto!! Vecchierelli!
Non mene importa niente, l’orologio, termometro, barometro, altimetro, citofono, manometro, voltmetro, amperometro, igrometro di Marco misura 5,5 C°…e noi stavamo in  pantaloncini!
Sembriamo due mummie nei loro sarcofaghi ma, va bene così.
Alle 19:30 iniziamo a tirare fuori le estremità dal caldo saccoletto ed estraiamo la stozza dallo zaino.
Mangiamo e beviamo come i porci (un misero panino ed una pesca congelata) poi, di nuovo sotto le coperte.
Alle 20:30 una fiamma di orgoglio incendia i nostri animi: “Basta, dobbiamo reagire, in fondo non abbiamo neanche trent’anni!”


Usciamo spavaldamente allo scoperto (indossiamo: micropile, pile in Wind Stopper, giacca a vento, guanti, cappello di lana, pantaloni pesanti e scarponi) e ci facciamo un giro nel tentativo di osservare qualche stella.
Ma quale stella! Non ci si vede dalla nebbia!
Ci rimettiamo a letto e chiudiamo gli occhi.
Ore 22:00, apro gli occhi ed un offuscato puntino bianco si staglia nell’oscuro cielo, mi strizzo gli occhi e ne vedo un altro…mi concentro bene e: “Ne sono tanti…le stelle, si vedono le stelle, che bello!”
Di fronte a me una cometa taglia il cielo in due, i miei occhi si illuminano ed il mio animo risplende di una luce catarifrangente.
Salto su dal letto (non salto giù perché sono gia per terra), mi copro a dovere e faccio un giro nei paragi. Il vento non si è calmato ma le nuvole sono andate via. Le sagome dei monti intorno a me fanno da cornice  al magnifico quadro che la natura ci offre. Mi sdraio per terra ed osservo il cielo che si è riempito di stelle. Il pelandrone di Marco non ha voluto farmi compagnia però, ha messo la sveglia alle 03:00.
Dopo qualche minuto passato a scrutare il cielo torno nel mio caldo e “comodo” sacco a pelo.
Ore 03:00, l’orripilante suono della sveglia del super orologio rompiscatole di Marco ci fa balzare dalla paura.
Usciamo dalla grotta e, nel freddo più totale (3°C) ci mettiamo a scrutare il cielo. Riesco a vedere un paio di stelle cadenti e vado via (non resisto più in quel vento freddo).
Dopo circa un quarto d’ora si sente un grugnito che rimbomba per tutta la valle…è il suino di marco che torna allegramente sotto le coperte.
Alle 05:10 suona un’altra sveglia (che palle!). Ora è il turno di osservare l’alba ma forse è troppo presto.


Il cielo sembra prendere fuoco ma il sole tarda ancora a venir fuori.
Interminabili e gelidi minuti passano lentamente ma alla fine ecco…


…l’alba.
Non voglio dilungarmi ancora con questa favoletta, anche perché devo andare dal barbiere. (veramente ci sono stato ieri ma, mi sono rotto le scatole a scrivere)
Rizzilem tutt’ (ci apprestiamo a riordinare le cose che abbiamo messo fuori posto), facciamo colazione e, alle 07:35 ci incamminiamo verso la pianura di femmina Morta.


La pianura di Femmina Morta con il Monte Amaro sullo sfondo.


Passiamo per Forchetta di Majella e scendiamo a Fondo di Majella.
Transitiamo davanti a Fonte dell’orso dove possiamo assaggiare alcuni aspri lamponi poi, scendiamo per un ripido bosco e, alle 11:30, tocchiamo l’asfalto della strada per Passo S. Leonardo.
I nostri genitori, che passano “per caso” di li, ci accompagnano a riprendere la macchina a Pennapiedimonte dove, la sera…


…si magna il cinghiale.
Bella scarpinata di circa 2000m di dislivello in salita e quasi 1500m in discesa. L’unico punto dove fare rifornimento d’acqua è il mitico fontanino, a 2150m. Se avessimo voluto dormire da qualche altra parte, c’era solo l’imbarazzo della scelta: il bivacco Fusco (2500m), Il rifugio Manzini (2523m), il bivacco Pelino (2793m) e la scomoda e fredda grotta Canosa (2604m).
Ciao a tutti, purtroppo non sentirete le mie cavolate per circa due settimane, mi prendo un po’ di pausa, vado in Australia a correr dietro ai canguri (non è vero, non esco dall'Italia però, mi piacerebbe).
Ho bisogno di ricaricarmi, ultimamente mi rimane abbastanza difficile riuscire a sparare minchiate, dovrei passare una settimana con Rossano, Giustino e Manlio...loro si che sono dei veri esperti (anche il segretario non scherza anzi...io mi ispiro sempre a lui).
Non temete, tornerò più carico e forte di prima.
Un saluto a tutti i camosci e a tutti i loro amici.

 


 
6 Commenti
Articolo del 19 Aug 2006 by Alfredo
by fausto @ 23 Aug 2006 05:33 pm
COMMENTO NON ATTINANETE ALL'ESCURSIONE

... avete sentito del pezzo del Gran Sasso che si è sbriciolato?
Per fortuna nessun ferito.... qualcuno ha news?
by camosciojustin @ 29 Aug 2006 10:49 pm
Belle foto-bella escursione---------BEI COGLIONI!!!!! Quante volte vi ho detto che volevo fare le gobbe e un pernotto in montagna?


Quella bandana color sangue mor-----dove lo hai comprato . . . Marco? Il cinghiale non è andato storto? Beati voi porci amici miei, ci vediamo al raduno di Guardiagrele, ciao
by camosciojustin @ 29 Aug 2006 10:56 pm
AAH! dimenticavo ho bisogno anch'io di un orologio come quello di Marco!!!!!!Mi serve proprio
by Marco @ 31 Aug 2006 12:40 pm
Calmati Giustì......
la bandana fa parte del mio nuovo look, mi sono ispirato ad un nostro grande amico.........il cinghiale non è andato storto, il vino ha squagliato tutto! tongue
by stefano @ 01 Sep 2006 03:47 pm
smile
Volevo comunicare al gruppo che martedi 22 qgosto 2006 ho realizzato un mio piccolo sogno: traversata della Majella da Passo S.Leonardo (Direttissima) a Block haus in solitaria. Lo so che per voi equivale ad una passeggiata di salute, ma volevo rendervi comunque partecipi di questa mia umile conquista!!! a presto
by alfredo @ 01 Sep 2006 08:12 pm
Uè a stè, chi sa r'sent.
Mi fa molto piacere che hai ricominciato a fare il pazzo ammond p' s' pret'.
Appena hai una domenica disponibile faccelo sapere che ci facciamo due tazze (dopo l'escursione).
tongue
Tanti saluti.
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