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14-04-2006: Backcountry alla Rava Grande

Ci sono poche cose che ho apprezzato nell'essere catapultato dal letto alle cinque del mattino da una sveglia ossessivamente maleducata; tra queste, il colorato esordio solare ed il fatto di essere già alle sette sulle ombrose pendici del Morrone. Il Morrone è dirimpettaio della Majella, è più piccolo, più basso (2061), più scuro, meno maestoso e carismatico. In buona sostanza, una sorta di Calimero. Infatti è anche in virtù del suo vicino blasonato che viene spesso ingiustamente sottovalutato. Eppure quel canale sinuoso che s'intravede fin dagli skilift di Passolanciano...

...mi ha sempre stimolato una sottile attrazione e latente curiosità. Curiosità divenuta eccezionalmente morbosa in questa caldissima primavera caratterizzata da un dannato scirocco africano. Insomma, il vento caldo perpetra la sua opera logorante, ogni giorno le condizioni della neve peggiorano, corro il rischio di solcarlo nel 2007! la soletta freme, c'ho l'ansia, devo andare!

Così, mentre la stragrande maggioranza della popolazione in età produttiva è impegnata nello svolgimento delle consuete mansioni professionali, eccomi qui: in veste di lavoratore latitante e fuoripistaiolo solitario, "operativo" sullo sbocco valanghivo della Rava Grande.

I ramponi corrono come non mai su un insolito fondo costituito da duro ghiaccio e pochi cm di "polistirolo". La neve sorprendentemente asciutta slitta letteralmente verso il basso disegnando scivoli dalle morbide curve.


In un primo momento avevo addirittura pensato alla linea di discesa di un altro snowboarder. In realtà siamo solo io ed i "Rolling Stones"... no, ci mancherebbe solo che denigrassi il solenne silenzio con delle poco pertinenti svisate di chitarra; Mick Jagger e soci non c'entrano una cippa, son proprio delle piccole pietre che continuano a rotolare veloci verso valle! (per fortuna senza colpirmi, altrimenti ci sarebbero state ben altre "stelle" a girare intorno alla mia testa)

Quasi altrettanto veloce è la progressione, la pendenza accentuata è sì faticosa da praticare, ma permette di guadagnare abilmente dislivello ad ogni singolo passo. Mi volto indietro e click!:


...ho quasi percorso metà salita! Accompagnato così come sono, da pareti dal fascino selvaggio...


...non avverto nemmeno la fatica e quasi senza accorgermene, in 3 ore e mezza, raggiungo la croce in vetta.

Ho letto da qualche parte che l'uomo rimane tale finché è capace di meravigliarsi; bene... di sicuro non sono un gibbone, perché non è solo meraviglia quella che provo. Scopro incantato che il Morrone ha una posizione invidiabile dalla quale è possibile ammirare montagne a 360°. Approfittando di un cielo terso e della quasi totale assenza di vento, continuo a girare lentamente su me stesso più volte osservando in lontananza il Gran Sasso, il Velino, il Sirente e... più vicino, il lunghissimo versante ovest della Majella. É bellissimo quassù, la vista all'infinito riempie di gioia. Non ho amici oggi con me, ma l'autoscatto li ha sostituiti egregiamente (sappiatelo bastardi!) :)


Beh, in realtà mi sarebbe piaciuto avere qualcuno vicino, perché lo dico in tutta franchezza:"la vista dall'alto del canale mi ha provocato un sensibile restringimento dell'orifizio più recondito". (per chi non avesse capito, trattasi di quel minuscolo pertugio dove non batte mai il sole)


La tensione si risolve quasi subito, non appena entrato in sintonia con la pendenza. Lungo i 900 mt di dislivello, la quantità di adrenalina è direttamente proporzionale al volume di materia nevosa che precipita sorpassandomi. E chi se le scorda certe discese in Aprile!

Approfitto di un pit-stop muscolare a metà percorso per immortalare nuovamente il canale. É sorprendente osservare come la pendenza (35°/40°) rimanga pressoché costante per quasi tutta l'estensione verticale della Rava Grande; una discreta soglia d'attenzione è un aspetto che non deve mai mancare, ma la soddisfazione è assicurata.

L'intenso profumo di pini e la resa del bianco ad un verde brillante segnano inequivocabilmente la fine della bellissima uscita backcountry.

Il mio Freescasser è a tre quarti d'ora di sentiero, rimugino sulla soddisfazione già citata, tornano nuovamente i Rolling Stones, ma stavolta sono loro; nella mia mente rilassata echeggiano prepotenti le note rockeggianti :"I can’t get no, SATISFACTION! tadada, tadadadadadaddà... I can’t get no... Hey hey hey, THAT'S WHAT I SAY!!!"

4 Commenti
Articolo del 21 Apr 2006 by Administrator
by alfredo @ 21 Apr 2006 07:45 pm
Si, lo confesso, ti ho copiato e non me ne pento però, tu hai beccato una giornata fantastica. (mentre io svolgevo le mie consuete mansioni professionali)
by alfredo @ 21 Apr 2006 07:51 pm
Adesso che riguardo con più attenzione le tue foto, ho notato però che, in un certo senso hai copiato me: hai parcheggiato nello stesso posto dove ho messo il furgone io!
by Marco @ 22 Apr 2006 03:53 pm
Bravo! Alfredo ti ha dato proprio un buon suggerimento per questo canale. laughing
by giustino @ 02 May 2006 04:51 pm
Ancora comlimenti ma non potresti fare commenti più corti? A me si abbirrutano gli occhi leggere tanto sad
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