Da poco anche su facebook...cercateci!



Visite:


23-03-2019 Monte Amaro (Direttissima)
Sono le 09:00 di una bellissima giornata primaverile. In uno slargo poco dopo l'albergo di Passo San Leonardo, andando verso Campo di Giove, si addensano diverse macchine piene di sciatori.


In mezzo a questi sportivi ci siamo anche noi, i fantastici quattro che arrivano un pò da tutta Italia, anzi da tutto il mondo: Ser Mauro dalla Capitale, Don Pietro dal Venezuela, Mastro Massimo dalla Guardia e Mister Trombetta dallo Scalo di Chieti.


Come già detto la giornata è splendida e cominciamo il nostro pellegrinaggio verso il Santuario di Monte Amaro.



Mettiamo gli sci praticamente dalla macchina


Le condizioni della neve sono perfette.


Mauro e Pietro mettono il turbo e salgono spediti. Dopo due inversioni non li vediamo quasi più.


Massimo ha staccato da un insonne turno di notte, ed a me cominciano a risalire i due/tre/quattro/cinque litri di pecorino fresco bevuti la sera prima, ad una cena di beneficienza... Praticamente procediamo con calma.


Quasi a metà salita mettiamo i rampant. Nonostante il potente sole, la neve è bella dura.


Oggi ci sono davvero tante tante persone, sembrano le formiche di Fabio Vettori. Ed è sabato, figuriamoci domani!


Per evitare di partire come le saponette, l'ultimissimo tratto prima della sella lo affrontiamo con i ramponi.


Mastro Massimo ha voglia di qualcosa di buono.


"Avrei urgentemente bisogno di assumere quella bevanda ottenuta dalla fermentazione del frutto della vitis vinifera"


Alla selletta (ore 13:35), sostiamo una mezz'oretta abbondante e plachiamo la nostra sete. Ricaricati a dovere, partiamo verso la cima.


Alle 14:35 raggiungiamo i nostri amici che ci aspettano nel rifugio Pelino. Ed è subito festa!


Con molto piacere, incontriamo delle facce conosciute e ci facciamo una bella foto in vetta al Monte Amaro (2793 mt)!


Ci sono i tavolari Max e Rossano e gli sciatori Count's son and friend of Count's son (conosciuti l'anno scorso sul  Monte di Mezzo).


Che soddisfazione salire quassù con gli sci. In realtà, diversi anni fa, venivo da queste parti con gli sci da fondo, passando da Macchia di Secine e portandoli in spalla fino a Forchetta di Majella. Che ricordi!


Un ultimo sguardo alla croce ed alle 15:30 cominciamo la discesa.


Siamo gli ultimi a scendere e questo si rivela un vantaggio. Il canale è stato allisciato da tutti gli altri sciatori e sembra di stare sopra un'enorme pista.


Filiamo via come i razzi, o meglio, gli altri vanno come i razzi, io come un fischia e bum (però senza fare bum).



Il migliore, per classe e tecnica, è sicuramente Don Pietro. Si muove saltellando sontuosamente.




Al termine del canale tiriamo il fiato e prendiamo un pò di sole.


Non ci resta che "divertirci" a fare lo slalom fra gli alberi.


Come spesso accade, cercando di sciare il più possibile, non usciamo proprio alla macchina, ma ci facciamo una decina di minuti di asfalto. Alle 17:00 siamo al punto di partenza.


Tazze e controtazze a San Valentino, concludono questa indimenticabile giornata.

Viva lo sport e gli sportivi e... DAI GAS!!!


0 Commenti
Articolo del 02 Apr 2019 by Marco
Nome:
E-mail: (opzionale)
Smile: smile wink wassat tongue laughing sad angry crying 

| Cancella coockie


2005/2011 Camosci d'Abruzzo - Content management powered by CuteNews