Località “Lama Bianca” (circa 1500m), ore 06:15.
Lampade frontali accese, percorriamo la ripida “Rava del Ferro” (viene chiamata così per via del terreno color ruggine dovuto alla presenza di materiale ferroso), un grande canale orientato a NNO.
Nei primi 200m di dislivello, si procede molto lentamente in quanto il sentiero è caratterizzato da ghiaia e sassi smossi.
Si attraversa una stretta gola ed il percorso si fa meno ripido, ma sempre molto sconnesso.
Inizia a fare giorno però, la visibilità è limitata per via della presenza di numerose nuvole che minacciano pioggia.
Ora la valle si apre, iniziano ad esserci tracce di neve (circa 2000m).
La pendenza aumenta di nuovo e la neve si fa più insidiosa (per alcuni tratti è ghiacciata, per altri si sfonda), per questo motivo la progressione è rallentata.
2500m, si attraversa un grande anfiteatro naturale e, poco prima di arrivare alla sella formata tra il Monte Pescofalcone e l’uscita del 3° Portone, si piega verso destra, ONO.
Inizia anche a nevicare però, fortunatamente, la perturbazione dura solo pochi minuti.
Si affronta l’ultima ripida salita e si svetta (circa 2600m, ore 08:40)
Ora non resta che seguire la lunga ma non ripida cresta fino in vetta.
Ore 09:03, Monte Amaro (2793m).
La temperatura è di -2°C, non molto fredda per il periodo però, il vento incessante, non permette una lunga sosta.
Ore 09:10, inizia la discesa.
Percorriamo a ritroso lo stesso sentiero della salita.
Per rendere la discesa più rapida ed agevole, decidiamo di mettere i ramponi, anche se il tratto è breve…la sicurezza non è mai troppa!
Ore 10:55, torniamo al punto di partenza.
Sono stati coperti circa 1300m di dislivello in un ambiente rupestre e scomodo.
L’unico punto dove poter fare rifornimento di acqua è una fonte (attualmente secca) che si trova lungo il sentiero a circa dieci minuti dall’attacco della via.
Per un trekking di più giorni, o per casi di emergenza, c’è possibilità di pernottare presso il Bivacco Pelino, sulla cima di Monte Amaro (2793m).
Il bivacco è sempre aperto e in discutibili condizioni dovute all’inciviltà di alcune persone che ne usufruiscono impropriamente.