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29-10-06 Anello di Decontra

E’ una caldissima Domenica di fine Ottobre e come al solito si va in montagna. Stavolta il gruppo è formato dal mitico “Capobranco” Giuliano, Marco (che sono io), Massimo S. e dalla simpatica Eleonora, fidanzata (purtroppo per lei) con il già citato Massimo.
Partenza dal solito posto (sotto casa mia) alle 7:30, destinazione ignota. Lungo il viaggio Giuliano propone di fare un giro ad anello che parte dall’abitato di Decontra di Caramanico dove, con un po’ di fortuna, si potrebbero incontrare cervi, camosci, cinghiali e non solo. Noi tutti accettiamo di buon grado la proposta perché nessuno, eccetto Giuliano, c’è mai stato prima. Dopo un ottimo caffè a Caramanico, alle ore 8:45 cominciamo l’escursione che si annuncia piacevole e leggera (o almeno speravamo!). Percorriamo la strada asfaltata che porta sulla parte alta del paese, e subito incontriamo due “ferocissimi” cani che ci faranno compagnia durante tutto il percorso.

Dopo poco la strada diventa sterrata fin quando arriviamo ad un bivio: la sterrata prosegue sulla sinistra mentre di fronte a noi c’è un sentiero che s’inoltra nel bosco.

Giuliano si pone a capo del gruppo e ci guida lungo il sentiero assicurando che al ritorno passeremo per la sterrata e ci ritroveremo a questo bivio (così sarà). Dentro il bosco troviamo gli inconfondibili colori autunnali che vanno dal verde, al giallo, al rosso fino al bruciato, ma di animali nemmeno l’ombra, perfino i camosci tacciono, forse per la presenza del gentil sesso, chissà. Il sentiero si fa via via più impervio ed arriviamo ad un punto dove non è più possibile proseguire. Il posto è comunque molto bello e merita di essere immortalato, da qui si può ammirare la sottostante valle dell’Orfento.

Torniamo un po’ indietro e ritroviamo il sentiero, o meglio, la traccia che costeggia le pareti per poi piegare ripidamente a sinistra. Al termine della breve salita ci troviamo quasi sulla cresta. Fa sempre più caldo e Massimo sfoggia un abbigliamento molto trendy che sfiora il ridicolo. Adesso la traccia ci porta sulla destra, ed arriviamo ad un bel punto panoramico dove Giuliano ricorda di esserci già stato.

Dato che è presto, per curiosità, seguiamo un altro sentiero che sembra portare verso la cresta. In realtà arriviamo sotto uno scolo d'acqua e qui decidiamo di tornare indietro, perché la traccia prosegue lungo la direzione opposta alla nostra, abbiamo così trovato lo spunto per una futura escursione: dove andrà a finire quel sentiero?

Tornati al punto panoramico di prima, Giuliano dice che ormai il sentiero è molto evidente e non c’è pericolo di sbagliare strada, percui è Massimo a prendere la testa del gruppo: mai scelta fu più errata (Massimo stavolta sono io il narratore e scrivo quello che mi pare, quindi te lo tieni ). In effetti la strada è un’autostrada ma piano piano diventa sempre più stretta, sempre più impervia, sempre più piena di arbusti fino a quando non ci troviamo in mezzo alle fratte! Ci rendiamo conto che siamo scesi troppo di quota e che dobbiamo ritrovare il sentiero. In questa situazione non ci resta che fare la cosa che meglio ci riesce al mondo: sfrattare come i cinghiali.

Così facendo riusciamo a seguire una parvenza di traccia, forse segnata da animali, che ci porta finalmente sulla sterrata. Tutti sudati, graffiati ma felici, camminiamo ancora un po’ ed alle 11:45 circa ci fermiamo per ristorarci. Giuliano con il suo buon cuore sfama i feroci canidi dividendo con loro il suo cibo. Devo dire che, in generale, i cani del luogo conoscono bene i sentieri della zona, e se necessario indicano la retta via alle persone che incontrano; in questo caso è successo il contrario!

Alle 12:30 ripartiamo verso il paese, passiamo per il bivio incontrato all’andata (ricordate?), e ci fermiamo ad una fontana imboscata sul lato sinistro della strada. Dopo aver bevuto, approfittando della sosta più lunga fatta da Eleonora, qualche camoscio trova il coraggio di far sentire la propria voce.

Alle 13:20 arriviamo all’auto. Tornando verso casa ci fermiamo nell’abitato di San Valentino a farci una tazza e giacchè stiamo lì, ci vediamo pure l’ultima gara della moto GP. L’escursione è stata molto bella e mi fa piacere che Eleonora si sia divertita anche se il percorso non è stato per niente comodo né adatto a chi, come lei, non camminava da un po’ di tempo. Un saluto a mio fratello Alfredo che si è rotto la testa, nel vero senso della parola (nulla di grave), sperando che la botta ricevuta gli raddrizzi il cervello anche se è un’impresa disperata.

Ciao.

1 Commenti
Articolo del 31 Oct 2006 by Marco
by stefano @ 02 Nov 2006 09:09 am
Bella escursione complimenti! Approfitto per farti nuovamente gli auguri per la tua laurea e per dirti che purtroppo venerdi non potrò essere presente alla cena in quanto bloccato a Roma! Saluti a tutti i camosci.
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