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21-05-2006 Alla ricerca di Valle Uprano
Mi trovo comodamente seduto davanti ad una tavola imbandita durante un pranzo di un prima comunione quando, un fulmine si scaglia su di noi, io e mio fratello veniamo seriamente scossi da un sms giunto al telefono di Marco: “Aiuto…tu ed Antonio potete venirmi a prendere? Da qui si vedono le antenne”.
Il mittente di questo terrificante messaggio è Giustino.
Proviamo subito a contattarlo telefonicamente ma, non è raggiungibile.
Cosa facciamo? Chiamiamo Antonio.
Il buon farese ci consola dicendoci che il diversamente abile di mente di Giustino è con lui e che stanno effettuando un’ escursione sulla Majella.
Lo st…. di S. Salvatore ci aveva fatto uno scherzo del c… (cavolo)
La storia è andata pressappoco così:


Balzolo ore 06:35.
Si parte con l’intento di raggiungere il rifugio Pischioli per poi recarsi a valle Uprano.


Camminando in mezzo ad una verdissima vegetazione primaverile…


…i nostri amici Antonio e Giustino (sono solo loro ad effettuare l’escursione) arrivano al Pischioli. Sono le 07:35


L’uomo della Fara terrorizza l’instabile Giustino indicandogli il percorso che vorrebbe tracciare. (menomale che non ci sono!)


Lungo la via ci sono bellissime genzianelle da far venire l’acquolina in bocca (-Che cosa c’entra, mica si mangiano! -No, ma la frase suona bene!)


I due sognatori prendono un sentiero a mezza costa che passa davanti a numerosi stazzi di pietra a secco appoggiati alle pareti.
“E’ proprio qui che si passa” Dice sicuro e pieno di se il grigio signore dai molti cappelli.
Antonio, entusiasta come non mai, adotta il passo sociale e, inoltrandosi alla velocità della luce nella selva oscura, porta Giustino ad uno stato di trance apparente da affaticamento asmatico.


C’è da dire che il panorama è niente male!


Alle 09:07 un evento eccezionale. Antonio si ferma per bere!
No, non è possibile. Forse nevicherà! Visto Rossà, anche le macchine hanno bisogno di una pausa altrimenti si surriscaldano.
Alle 10:10 un altro strano evento avverte i nostri amici che  non filerà tutto liscio:…


…l’arzillo farese si ferma anche per mettere qualcosa sotto i denti.
Si prosegue per “l’evidentissima traccia” (la riesce a vedere solo Antonio) e questa valle Uprano non si vede.
Giustino:-“Ndò, ma si sicur ca stem a jì bon?” (egregio signor Di Fulvio Antonio, è certo che il percorso che stiamo eseguendo è effettivamente esatto?)
Ndonio:- “Scè, si ved da gna sonn acciaccat l’ frusc’” (certo, si può notare in maniera evidente dal modo in cui sono posizionate le foglie secche)


La maniera in cui sono posizionate le foglie secche!


Justin (si legge in dialetto) rimane incantato al cospetto dell’imponente parete nord di Cima Murelle.


Persino una vipera, che scorre fra i rami, prende in giro i due sbandati.
Cammina, cammina  ed i nostri amici si rendono conto di aver sbagliato  e di essersi messi in mezzo ad un mare di…fratte.
Il capo-farchia giunge ad una drastica soluzione:- “Se vogliamo uscire bisogna puntare lassù”.


 Indica con tono fermo e sicuro le antenne della Majelletta.
“Freeeeect!” Risponde, con un leggero stupore, lo stremato Giustino.
Ed in quel momento scrive il terrificante messaggio a mio fratello.


A passo super sociale iniziano la salita senza paura e senza traccia (come avevano fatto fin’ora!)
Il sole mena, le fratte menano, i mughi zozzano, il sudore appiccica e l’acqua non si tocca in quanto è stata già effettuata una sosta due ore fa.


In compenso l’ambiente è veramente suggestivo.
Dopo ore di massacrante marcia a passo sociale, i due scapestrati, giungono finalmente ad una destinazione (decisa all’istante perchè ci si sono trovati per caso)…


…lo stazzo del Faggio. (ore 12:08)


Giustino cerca di forzare invano la porta per cercare un po’ di refrigerio all’interno della bettola.
Non so se effettuano una sosta di ristoro, visto che Antonio va sempre di corsa per partecipare alle varie cene che si organizzano alla Fara.
Si prende la via del ritorno e, un altro evento incredibile avviene durante l’escursione:…


…l’imperatore delle Farchie estrae il telefono e ci gioca come un bambino.


La discesa è comoda e, soprattutto, c’è il sentiero.
Passano prima da Pietrocioppo, poi dalla Rapina e, dopo tanta fatica…


…rivedono il rif. Pischioli.
Alle 14:45 i nostri camosci atterrano sul posto di partenza.


Giustino, non trovando nessuno che gli volesse scattare una foto, cerca, non riuscendoci bene, di fotografare il suo riflesso sul vetro della macchina.
Non so se quello che ho raccontato corrisponde alla realtà, dato che le informazioni me le ha fornite Giustino (figuriamoci!) però, deve essere stata una bella escursione effettuata in puro stile “Camosci d’Abruzzo”.
Ciao.









1 Commenti
Articolo del 26 May 2006 by Alfredo
by Marco @ 29 May 2006 07:32 pm
Le foto sono particolarmente belle, merito del tempo.

Giustì, quando vai in montagna il telefonino usalo il meno possibile! Anzi non lo usare per niente!!! angry
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