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20-05-2006 arrampicata pennapiedimonte
Ormai il sabato pomeriggio è diventato di rito per i “Camosci d’Abruzzo”, andare a sgranchirsi un po’, le affaticate ossa, presso le falesie sparse per le terre. (le terre intese come campagne coltivate; d’altronde andiamo con Antonio!)
A Pennapiedimonte (e non solo) c’è un bel sole che ti crepa le orecchie, l’ “ideale” per arrampicare.


Dal Balzalo, percorriamo il sentierino che scende sulla sinistra prima del tunnel.
Raggiungiamo le pareti attrezzate e, fra mille schiamazzi, iniziamo ad eseguire movimenti ascensionali che, per i non addetti, potrebbero sembrare progressioni su roccia.


Parto sparato sulla via più impegnativa (non della parete; più impegnativa nel senso che oltre quella esigua difficoltà non vado) in maniera tale da affrontarla riposato.
La persona che mi fa sicura è Antonio perciò, posso dormire notti tranquille.


Superato il faticoso tratto finale, con le braccia acciaiate, giungo alla catena soddisfatto di non essere mai volato (strano!)


La piccola Melania si prende gioco di noi e dei nostri goffi movimenti.


“Livt da ess!” (spostati da quella posizione) dice il farese all’entusiasta Giustino, in quanto è giunto il suo turno.


Aggredendo la parete con le sue pedule “leggermente” datate (1975), l’anziano farchiarolo, stritola la roccia come grissini e sale senza regole e senza pietà.


Incurante del pericolo, supera i passaggi più assurdi senza andare troppo per il sottile e…


…raggiunge l’uscita come un vero professionista.


“Vid ca di fa” (vedi cosa devi fare) Ordina al “tranquillo schizofrenico” il rude signore delle campagne dei colli faresi.


Giustino dimostra subito tutta la sua classe inventando un nuovo stile di arrampicata: lo stile Pardi.
Esso consiste nell’eseguire movimenti striscianti-ondulatori-carpiati in maniera tale da confondere le idee alla parete (e anche a noi) la quale si lascia scalare rimanendo ipnotizzata.


Il funambolico Pardi giunge alla catena escogitando in continuazione, non sempre regolamentari, strategie di progressione.


Riesce persino ad inventarsi un nuovo stile per scendere: lo stile grillotalpa-ranocchioso. (non sono in grado di spiegare i movimenti…neanche Giustino!)


E’ ora giunto il momento di Melania.


Arrampica meglio del padre.


Riesce a progredire anche con delle scarpe da ginnastica rubate nei contenitori di roba per i poveri.


Dopo aver asceso altre vie si torna allegramente al Balzalo.
Non siamo arrampicatori molto bravi e non siamo in grado di liberare vie impegnative ma, ci basta quel poco che sappiamo fare per divertirci.
L’importante è che lo facciamo insieme andando sempre d’accordo.
Poi, la birra pensa a fare il resto. (io ribadisco che sono astemio)
Non starò certo a raccontare tutte le volte che andiamo ad arrampicare. Ho voluto inserire questo breve articolo solo a titolo informativo.
Però se l'arrampicata mi colpisce particolarmente la inserirò.
Scusate ma devo lasciarvi, devo andarmi a lavare sotto le ascelle.
Ciao.


 
2 Commenti
Articolo del 25 May 2006 by Alfredo
by giustino @ 26 May 2006 03:23 pm
wink cryingla prossima vlta fai l'operazione al contrario..., l'ultima foto è venuta bruciata a causa del fumo ascellare!
Mi chiedo sempre dove li vai a cercare s'è cavolate!!!!
by Marco @ 29 May 2006 07:29 pm
Diciamo la verità, quelle vie andavano dal 7b all' 8a e lo stile "Pardi" rappresenta il futuro dell'arrampicata. wink
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